LA MIA STORIA DI DONAZIONE DI MIDOLLO
Con questo racconto che e’ un pezzo della mia vita voglio farvi capire cosa sia questa grande cosa che e’ la DONAZIONE, e che alla fin fine i donatori non sono angeli o persone speciali ma persone normalissime che come tutti lavorano hanno figli e conducono una vita normale come tutti, forse hanno avuto solo un pò di fortuna. Sono entrato nel mondo della donazione nel 1995 quando fecero un trapianto di cuore a mio padre. Gli fu impiantato il cuore di un ragazzo di 29 anni morto purtroppo in un incidente stradale. Prima che succedesse questo devo essere sincero alla donazione di sangue organi e midollo non ci avevo mai pensato, pensavo: tanto ci sono gli altri che lo fanno. Poi mi sono iscritto all’AVIS e all’ADMO sempre nel 1995 pensai che la compatibilita’ e’ 1 su 100000 non mi chiameranno mai. Poi un bel giorno di maggio 2004 mi chiama ADMO FERRARA (la mia citta’) e mi dicono se ero disposto a fare i livelli di compatibilita’ perche’ avevano trovato un paziente malato di leucemia, che al primo stadio in base alla mia tipizzazione era compatibile. Dentro di me euforia a manetta sapere che avevo la possibilita’ di salvare una vita mi dava un’immensa gioia. Passati tutti gli stadi di compatibilita’ vado al colloquio con la responsabile ADMO che mi chiede se ero disponibile per la donazione e io gli ho risposto: che era una domanda che non doveva neanche farmi non vedevo l’ora di donare! l’iter prima di donare il midollo osseo e’ questo: 1)prelievi del sangue per vedere se si hanno malattie o se si e’ portatori sani di malattie che potrebbero essere trasmesse al ricevente piu’ altre analisi tipo gruppo sanguigno ecc. 2)raggi al torace e al bacino 3)due autodonazioni di sangue che poi mi sono state reinfuse. Io l’espianto l’ ho fatto al policlinico S.ORSOLA di BOLOGNA quindi un mese prima di donare sono andato a Bologna per firmare l’autorizzazione a l’espianto li c’erano il primario di ematologia uno psicologo l’anestesista e la responsabile ADMO. Io ero pronto a firmare ma tutta questa gente mi voleva informare su i rischi che c’erano a donare (il rischio piu’ grande e’ stato fare l’autostrada Bologna Padova) e l’unico rischio e’ come in qualsiasi operazione l’anestesia ma e’ ovvio che se prima si fa’ il colloquio con l’anestesista questi rischi si azzerano. ok! firmato io ero pronto per fare l’espianto dall’altra parte la ricevente (ho saputo solo che era una ragazza di Milano della mia eta’) che tramite radioterapia gli viene eliminato il suo midollo osseo praticamente se non andavo a donare lei moriva in breve tempo. Arriva il mercoledì vengo ricoverato alle 12 qualche provetta di sangue e poi tutto il giorno nel reparto di ematologia, un reparto bunker dove non si possono aprire nemmeno le finestre quando vai in bagno. L’indomani (il giovedì) alle 8 mi vengono a prendere via per la sala operatoria anestesia totale e prelievo dalle ossa del bacino di un litro circa di midollo osseo praticamente sangue un po piu’ denso che si trova vicino alle ossa. Per prelevarlo usano degli aghi che ti vengono messi hai lati un pò al di sopra dei glutei per farvi capire e da li aspirano il midollo osseo. Sono uscito dalla sala operatoria alle 10 e sinceramente ero un pò fatto dall’anestesia ma il mio pensiero era sempre per la mia ricevente ho pensato subito alla sacca piena di vita e speravo che arrivasse il piu’ presto a Milano. Arrivato in camera tutto ok avevo fame un pò di dolore nei punti di prelievo ma sopportabilissimo. Poi nel pomeriggio una leggera colazione e finalmente alla sera ho mangiato. Mi sono state reinfuse le sacche che mi ero autodonato tutto ok! alla mattina altri esami del sangue e alle 12 mi hanno dimesso e sono uscito dal bunker ho preso la mia auto e ho guidato da Bologna a Ferrara circa 40km. Il lunedì sono tornato al lavoro e mi sono montato una caldaia (facevo l’idraulico).Vi dico la verita’ non vedevo l’ora di uscire dal bunker ma purtroppo li dentro c’erano persone che erano li anche da otto mesi senza mai uscire bambini ragazzi ragazze di tutte le eta’. Ho conosciuto tante persone malate di leucemia li dentro e quando hanno saputo che io ero li per donare il midollo osseo e mi parlavano sembrava quasi che al posto degli occhi avessero due fari abbaglianti perche’ avevano una speranza di vita davanti io ero la loro medicina. L’unico rammarico che avevo che io ero la medicina solo per quella ragazza di Milano ma vorrei essere stato la medicina per tutti. Dentro al bunker ho conosciuto una ragazza di 28 anni bella alta giocatrice di pallavolo di serie A aveva tutta la vita davanti ma purtroppo ho saputo che non e’ riuscita a sconfiggere la leucemia ed e’ morta non ha trovato la sua medicina cioe’ un donatore! cosa si prova ha donare il midollo osseo non e’ facile spiegarlo se avete dei figli piu’ o meno come prenderlo in braccio la prima volta. Il mio scopo e’ di spiegare a tutte le persone che hanno questa possibilita’ salvare una vita. Questa esperienza ti cambia ti fa’ capire che la malattia non guarda in faccia a nessuno e puo’ colpire qualsiasi persona indistintamente e quindi sarebbe ora che tutti pensassimo seriamente ad aiutare le persone che soffrono, un giorno potrebbe toccare a noi se tutti ci aiutiamo sicuramente abbiamo piu’ probabilita’ di vivere! io vi saluto con una mia sensazione che ho provato quando ho donato il midollo osseo e che provo quando dono sangue DONARE….E’….COME FAR L’AMORE CON LA VITA.
6 un grande !!!
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