LETTERA DI UN PAZIENTE CARDIOTRAPIANTATO
“Ora son qui seduto. I miei pensieri sono rivolti a te, a te che avevi il cuore che ora batte in me. Non ti conosco. Non so cosa sia successo ai tuoi cari che ti hanno dovuto lasciar andare, non so che persona eri, ma ti porto comunque dentro di me. Il tuo cuore ora batte per me, per la mia famiglia, per i miei amici. Non so cosa ti è successo, ma so come hanno sofferto i miei cari per me, quando a volte ho minacciato di lasciarmi andare. So che adesso è tutto a posto. E per questo so che non è importante che è successo a te, ma quello che è successo grazie a te. Per quasi tre anni mi mancava fortemente il respiro ed ogni movimento era una tortura. Trascorrevo più tempo in ospedale che a casa. Tutte le volte che pensavo di fare un passo avanti arrivava una ricaduta. Alla fine mi è stato detto che mi serviva un cuore nuovo, urgentemente; avevo solo pochi giorni di vita. Poi tu hai dovuto abbandonare la tua vita. E ora il tuo cuore batte in me. Ora sono qui seduto a scrivere queste righe ad una persona che non conosco, ma che è diventata così importante per me. Respiro di nuovo liberamente, sento, avverto la vita in modo totalmente diverso rispetto a prima, sento di nuovo la forza in me. Posso andare di nuovo al lavoro, godere la vita, posso nuovamente ridere e guardare al futuro, formarmi una famiglia. Ti ringrazio per tutte le porte che ora mi si sono aperte e ringrazio i tuoi cari che hanno preso la difficile decisione di salvare una vita attraverso di te. Il desiderio di ogni uomo è quello di percorrere a ritroso la propria vita e capire di aver lasciato un segno. Io sono il tuo segno. Grazie!”
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