mercoledì 7 novembre 2012

Rene - Donazioni tra viventi

3 commenti:

  1. Carissimi ho visionato il filmato che introduce il tema della donazione da vivente e vorrei portarvi la mia testimonianza diretta di trapiantato da vivente,pratica che dovrebbe essere incentivata in considerazione del basso numero di donazioni ancora troppo basso e credo sia importante parlare di ciò' per poi evidenziare in primo luogo come tale metodica sia assolutamente nel dopo esente da problematiche per chi dona mentre nella fase di preparazione la studio del donatore è assolutamente minuziosa che nessun danno o rischio corre lo stesso donatore.
    E' poi senza dubbio grande il vantaggio che esiste nella donazione da vivente rispetto alla sopravvivenza dell'organo trapiantato anche se bisogna sottolineare che il soggetto portatore del trapianto deve comunque poi sottoporsi alla terapia medica con i farmaci immuno-modulaotri previsti nel dopo trapianto.
    Il ritorno alla vita lavorativa è assolutamente normale.
    Chi vi scrive si è trapiantato il 29 aprile 2005 ed è portatore di un rene della propria mamma che aveva con lo scrivente una compatibilità' del 70%.
    Vi saluto e qualsiasi dubbio sono a disposizione anche perché' nella vita di tutti i giorni medico non prima di ringraziare pubblicamente la mia mamma che mi ha ridato la vita una seconda volta....
    Un abbraccio a tutti

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    1. Grazie Francesco! Purtroppo è vero, troppo basse le donazioni da vivente, forse troppa paura, forse poca informazione...la tua esperienza di trapiantato e di medico sarà senz'altro utile, grazie per la tua disponibilità!

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    2. Ciao a tutti, sono la mamma di Tommaso, oggi 8 anni, trapiantato di rene, da donatore adulto a bambino, all'età di 4 anni e mezzo, dopo tre anni di dialisi peritoneale, grazie al dono di suo padre. All'epoca si parlò di miracolo, mentre in America l'80% dei trapianti avviene da donatori viventi adulti a bambini!
      Purtroppo in Italia manca l'infomazione, la donazione da vivente è poco praticata e non si capisce bene perchè...
      Mio figlio sta benissimo, mio marito pure, facciamo regolarmente i controlli, lui prende i suoi farmaci immunoppressori e antirigetto, ma naturalmente conduce una vita assolutamente normale.
      Vorrei riuscire a trasmettere fiducia e coraggio a tutte quelle mamme che come me hanno vissuto il calvario del proprio figlio in dialisi, dando loro la speranza nel futuro; la medicina nel campo dei trapianti ha fatto passi da gigante e grazie a medici illumninati continuerà a milgiorare, ma serve l'aiuto dei media, serve la volontà di tutti, e basta fare come me e Francesco, condividere le proprie esperienze positive affinchè la gente sappia che non esiste solo la lista di attesa.
      Un caro saluto a tutti Stefania

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